Paco de Lucía, nome d’arte di Francisco Gustavo Sánchez Gomez, nacque il 21 dicembre 1947 ad Algeciras, in Spagna.
È considerato uno dei più grandi chitarristi flamenco di tutti i tempi.
Figlio di Antonio Sánchez, un chitarrista di flamenco, e di Lucia Gomes, cominciò a suonare la chitarra a soli cinque anni.
La sua famiglia era profondamente radicata nella tradizione flamenca, e Paco crebbe immerso in questo ambiente musicale.

Paquito y Pepito: i primi passi verso la leggenda
Prima di diventare Paco de Lucía, il geniale chitarrista andaluso fu “Paquito”, bambino prodigio cresciuto tra corde e compás sotto l’occhio attento del padre Antonio. Accanto a lui, il fratello maggiore José – “Pepito”, poi conosciuto come Pepe de Lucía – cantava sin da piccolo. I due formarono un duo inseparabile, e ancora adolescenti iniziarono a calcare i palcoscenici con una maturità artistica sorprendente.
Negli anni ’60 intrapresero le prime tournée internazionali, soprattutto in America Latina, dove il flamenco tradizionale suscitava ammirazione e curiosità. Questo periodo fu fondamentale: Paco sviluppò una tecnica sempre più personale, mentre Pepe affinava la sua arte cantaora.


Incisero insieme diversi dischi in quell’alchimia fraterna, fatta di ascolto e intuizione che fu il seme di una rivoluzione: il flamenco moderno stava per nascere.
A 12 anni, Paco de Lucía fece la sua prima registrazione, e a 14 anni iniziò a esibirsi con José Greco, un noto ballerino di flamenco. La sua carriera decollò negli anni ’60, quando iniziò a collaborare con il leggendario cantaor (cantante di flamenco) Camarón de la Isla.
Insieme, rivoluzionarono il flamenco, portando innovazioni sia tecniche che stilistiche.

Il Rapporto tra Camarón de la Isla e Paco de Lucía: Un’Alleanza Leggendaria nel Mondo del Flamenco
Il rapporto tra Camarón de la Isla e Paco de Lucía è una delle collaborazioni più emblematiche e influenti nella storia del flamenco. La loro alleanza non solo ha rivoluzionato questo genere musicale, ma ha anche lasciato un’impronta indelebile che continua a ispirare artisti di tutto il mondo.
Incontro e Prime Collaborazioni
La loro prima collaborazione significativa avvenne nel 1969, con l’album “Al Verte Las Flores Lloran”. Questo album segnò l’inizio di una serie di registrazioni che avrebbero ridefinito il flamenco contemporaneo.
Nei successivi dieci anni, pubblicarono diversi album insieme, tra cui “Canastera” (1972), “Caminito de Totana” (1973), e “Rosa María” (1976), che sono diventati pietre miliari del genere.
Rivoluzione Musicale
Camarón e Paco portarono innovazioni sia stilistiche che tecniche al flamenco. Paco de Lucía introdusse nuovi accordi e ritmi, influenzati anche dal jazz e dalla musica classica, mentre Camarón esplorava nuove forme di espressione vocale. Insieme, combinarono tradizione e innovazione in un modo che era audace ma rispettoso delle radici del Flamenco.
Tutti gli album da loro registrati rappresentano un ascolto “imprescindibile” per tutti gli aficionados del Flamenco
La loro capacità di innovare mantenendo viva la tradizione ha reso il flamenco accessibile a un pubblico globale, aprendo nuove strade per il genere.
Gli anni ’70
Negli anni ’70, Paco de Lucía iniziò anche ad esplorare nuovi territori musicali, collaborando con musicisti jazz come John McLaughlin, Al Di Meola e Larry Coryell. Questi progetti fusion gli permisero di ampliare il suo pubblico e di influenzare generazioni di chitarristi di tutto il mondo.


Paco de Lucía pubblicò numerosi album nel corso della sua carriera, tra cui “El Duende Flamenco” (1972), “Almoraima” (1976), e “Siroco” (1987). Il suo album “Friday Night in San Francisco” (1981), registrato dal vivo con McLaughlin e Di Meola, è considerato uno dei migliori album di chitarra acustica mai realizzati.
Paco de Lucía morì il 25 febbraio 2014 a Cancún, in Messico, lasciando un’eredità indelebile nella storia della musica.
Curiosità
- Rivoluzionario: Paco de Lucía è noto per aver introdotto innovazioni tecniche nel flamenco, come l’uso del pollice per le scale e l’inclusione di armonie e accordi jazz.
- Il nome d’arte: Il suo nome d’arte, Paco de Lucía, è un omaggio a sua madre, Lucia Gomes.
- Mano Destra: Nonostante fosse mancino, Paco suonava la chitarra come un destro, il che gli conferiva una tecnica unica.
- Passione per il Jazz: Sebbene fosse principalmente un chitarrista flamenco, aveva una grande passione per il jazz e collaborò con alcuni dei più grandi musicisti jazz del suo tempo.
- Un riconoscimento speciale: Nel 2004, Paco de Lucía ricevette il prestigioso Premio Principe delle Asturie per le Arti, uno dei riconoscimenti più importanti in Spagna.
Paco de Lucia privato
Paco de Lucía trascorreva gran parte del suo tempo libero nella sua casa in Messico, un rifugio lontano dal palcoscenico che amava profondamente.
La casa di Paco de Lucía si trovava a Playa del Carmen, una splendida località balneare sulla Riviera Maya. Questo luogo paradisiaco offriva un contrasto netto rispetto al ritmo frenetico della sua carriera musicale infatti Paco, nonostante la sua fama internazionale, preferiva una vita semplice e tranquilla e quando era a casa apprezzava le piccole gioie della vita quotidiana e il contatto diretto con la natura.
Una delle passioni di Paco era la pesca. Spesso si avventurava in mare con amici e familiari, godendosi la tranquillità e la pace che questa attività gli offriva. La pesca era un modo per rilassarsi e staccare la spina dallo stress della vita di musicista.


Paco de Lucía era anche un appassionato di calcio. Amava giocare a calcio con i suoi amici e con i bambini del vicinato. Questo sport era un’altra forma di evasione per lui, oltre a essere un modo per mantenersi in forma e divertirsi.
Paco de Lucía era un uomo di famiglia. La sua casa in Messico era spesso piena di parenti e amici che venivano a trovarlo. La famiglia era il suo punto di riferimento, e trascorrere del tempo con i suoi cari era una delle sue principali fonti di gioia.


Anche se cercava di separare la sua vita personale dalla carriera, Paco non poteva fare a meno di essere ispirato dall’ambiente rilassante della sua casa in Messico. Molte delle sue composizioni riflettono la serenità e la bellezza del luogo.
La casa serviva anche come un ritiro creativo dove Paco poteva riflettere e lavorare sulla sua musica senza le distrazioni della vita pubblica. Questo ambiente tranquillo gli permetteva di esplorare nuove idee musicali e di perfezionare il suo stile.
Nonostante il suo successo, Paco de Lucía rimase sempre una persona umile e modesta. Non amava le luci della ribalta e preferiva la compagnia dei suoi cari alle feste mondane. Questa semplicità era evidente nel modo in cui viveva la sua vita quotidiana in Messico.
Questo lato più personale e intimo di Paco de Lucía aggiunge una dimensione ancora più affascinante alla leggenda di un artista straordinario.
Forse non sai che….
Paco de Lucia ha collaborato ad un pezzo di Claudio Baglioni “Domani mai” – album OLTRE 1990
Qui sotto alcuni video memorabili di Paco de Lucía su YouTube, che catturano la maestria e l’energia del leggendario chitarrista flamenco:
- “Entre dos aguas” (1976) – Questa performance è una delle più iconiche di Paco de Lucía, mostrando la sua abilità tecnica e il suo stile inconfondibile.
- “Flamenco at Expo, Sevilla” (1992) – Una straordinaria esibizione dal vivo durante l’Expo di Siviglia, che evidenzia la potenza e l’eleganza del suo flamenco.
- “Varíacíones De Mínera” al Montreux Jazz Festival (2012) – Un’esibizione incredibile che mostra l’abilità di Paco de Lucía di mescolare il flamenco con altre influenze musicali.
- “Malagueña” sulla TV britannica (anni ’70) – Una performance televisiva in cui Paco de Lucía interpreta “Malagueña”, dimostrando il suo virtuosismo e la sua profondità musicale.
Questi video, come molti altri, offrono uno spaccato della straordinaria carriera di Paco de Lucía e della sua capacità di emozionare e ispirare attraverso il flamenco.
Paco de Lucía non è solo un’icona del flamenco, ma una leggenda della musica mondiale. La sua abilità tecnica, il suo spirito innovativo e la sua dedizione all’arte della chitarra flamenca continueranno a ispirare musicisti e appassionati di musica per molte generazioni a venire.
