Jerèz de la Frontera

Jerez de la Frontera: culla del flamenco tra cavalli, vino e motori

Nel cuore dell’Andalusia occidentale, tra dolci colline e vigneti dorati, sorge Jerez de la Frontera, città dal carattere nobile e appassionato. Antica, elegante e vibrante, Jerez è un punto nevralgico della cultura andalusa, universalmente conosciuta per tre eccellenze: il flamenco, i cavalli andalusi e il vino sherry. A queste si aggiunge il prestigio sportivo di ospitare ogni anno il Motomondiale, che porta la città sotto i riflettori internazionali.

Ma Jerez è anche molto di più: è storia millenaria, patrimonio monumentale, sapore autentico e tradizione viva che pulsa in ogni calle del centro storico.

Storia di confini

Il nome stesso della città, “de la Frontera”, racconta il suo passato: durante la Reconquista, Jerez segnava il confine (frontera) tra territori cristiani e musulmani. Le sue origini, tuttavia, risalgono all’epoca fenicia, poi romana e araba, quando la città si chiamava Sherish (da cui derivano i termini “sherry” in inglese e “Jerez” in spagnolo).

Con la conquista cristiana nel 1264 da parte di Alfonso X, Jerez diventò un importante centro agricolo e commerciale, legando il proprio destino alla coltivazione della vite, all’allevamento di cavalli di razza e allo sviluppo delle arti popolari, in particolare il flamenco.

Flamenco: Jerez, tempio del compás

Pochi luoghi al mondo possono vantare una relazione così profonda e identitaria con il flamenco. Jerez è culla di alcuni dei palos più antichi e solenni, come la seguirilla e la soleá, ed è famosa per l’energia del suo compás por bulerías, che sembra sgorgare dal suolo stesso.

Qui il flamenco non è spettacolo, ma vita quotidiana: lo si ascolta nei bar, nelle peñas, nei patios, nei cortili durante le feste. La città ha dato i natali a leggende come:

  • La Paquera de Jerez, voce possente e appassionata;

  • Terremoto de Jerez, simbolo della forza gitana;

  • Antonio Chacón, innovatore del cante;

  • Tomasa Guerrero “La Macanita”, tra le grandi cantanti contemporanee;

  • José Mercé, icona del flamenco jondo e moderno.

Ogni anno si celebra il prestigioso Festival de Jerez, che richiama bailaores e afficionados da tutto il mondo, con corsi, spettacoli e conferenze. Il flamenco, a Jerez, è identità collettiva e patrimonio spirituale.

Cavalli: l’orgoglio andaluso

Jerez è sede della celebre Real Escuela Andaluza del Arte Ecuestre, istituzione internazionale che forma cavalieri, doma cavalli e conserva la tradizione dell’alta scuola equestre spagnola. Qui si può assistere a spettacolari esibizioni intitolate “Cómo bailan los caballos andaluces”, dove cavallo e cavaliere danzano in perfetta armonia.

Il cavallo di razza cartujana, allevato sin dal Medioevo nei dintorni di Jerez, è ancora oggi simbolo di fierezza, bellezza e controllo, e protagonista in molte celebrazioni, come la Feria del Caballo, una delle più importanti dell’Andalusia.

Vino: la culla dello Sherry

Le terre gessose e il clima mite hanno reso Jerez il regno del vino generoso per eccellenza: lo sherry, noto in Spagna come vino de Jerez. Questo vino ha origini antichissime e si produce secondo un metodo unico, chiamato criaderas y soleras, che prevede l’invecchiamento e la mescolanza tra annate diverse.

Esistono diverse tipologie di sherry:

  • Fino (secco e delicato),

  • Amontillado (più strutturato),

  • Oloroso (intenso e profondo),

  • Pedro Ximénez (dolce e sciropposo).

A Jerez è possibile visitare le storiche bodegas (tra cui Tío Pepe, Lustau, González Byass), degustare i vini e scoprire la cultura che ruota attorno al bicchiere.

Motori: la passione per la velocità

Dal 1987, Jerez ospita una delle tappe più celebri del Motomondiale sul circuito Ángel Nieto, dedicato al leggendario campione spagnolo. Il Gran Premio di Spagna attira migliaia di tifosi da tutta Europa, trasformando la città in un centro di adrenalina e festa.

Ma il circuito ospita anche eventi automobilistici e test internazionali, consolidando il legame tra Jerez e il mondo dei motori.

 

Monumenti e luoghi da visitare

  • Alcázar de Jerez: palazzo moresco del XII secolo, con mura, torri, bagni arabi e una camera oscura panoramica.

  • Iglesia de San Miguel: magnifica chiesa gotico-barocca, legata alla tradizione flamenca del quartiere gitano.

  • Plaza del Arenal: cuore cittadino, pieno di vita e tapas bar.

  • Museo del Flamenco e Centro Andaluz de Documentación del Flamenco: spazi fondamentali per comprendere la storia e l’evoluzione di quest’arte.

  • Bodegas: le diverse cantine offrono possibilità di visite con degustazione

Curiosità e aneddoti

  • Il nome “sherry” deve il suo nome all’antica città fenicia di Xerò, ribattezzata nei secoli con vari nomi:

    • Ceretanum o Xera o Xeresium o Seriensis dagli antichi romani
    • Sherish dagli arabi
    • Jerez dagli spagnoli
    • Sherry dagli inglesi
  • La Feria del Caballo, dichiarata di interesse turistico internazionale, si svolge ogni primavera e unisce cavalli, flamenco, vino e abiti tradizionali andalusi.

  • Il compás delle bulerías di Jerez è uno dei più riconoscibili e studiati nel mondo del flamenco.

  • Il quartiere di Santiago, con le sue stradine è considerato uno dei luoghi più gitani e flamencos di tutta la Spagna.

  • A Jerez si trovano più di 30 bodegas storiche, alcune visitabili con tour guidati e spettacoli.

  • Molti grandi toreri e artisti del flamenco hanno mosso i primi passi qui

    Jerez de la Frontera è molto più di una meta turistica: è un paesaggio culturale vivente, dove la tradizione e l’innovazione convivono tra il battito di mani di una bulería e lo scalpitare elegante di un cavallo andaluso. È una città che sa accogliere e stupire, dove ogni bicchiere di sherry, ogni nota flamenca, ogni curva del circuito raccontano una storia di passione, orgoglio e bellezza.

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